Ancora una volta siamo costretti a denunciare un mancato controllo sulle attività di doposcuola da parte di chi dovrebbe vigilare. Il caso in questione riguarda l’Istituto Comprensivo 20 di Bologna.

Il fatto risale all’inizio della stagione scolastica, quando negli spazi messi a disposizione dall’istituto, dei bimbi della scuola primaria Giosuè Carducci di via Dante sono stati affidati per attività educative post-scolastiche alla Associazione di Promozione Sportiva ACLI BOLOGNA, che ha pensato “bene” (dati gli sgravi contributivi e fiscali collegati) di utilizzare personale assunto con contratto di collaborazione coordinata e continuativa per attività sportiva in ambito educativo e extra-educativo.

 

Quando i lavoratori si sono resi conto che il loro contratto di assunzione era decisamente anomalo rispetto alle funzioni di educatore che erano chiamati a svolgere, e ne hanno chiesto ragione, si sono visti malamente apostrofare dalla dirigenza della associazione, che ha rescisso il contratto con coloro che evidentemente considerava “facinorosi”.

 

La CGIL, attraverso le sue categorie,  sta procedendo a tutela dei lavoratori colpiti da queste azioni ritorsive e contestualmente ha chiesto chiarimenti all’Istituto comprensivo su questa gestione quantomeno incontrollata di delicati ambiti educativi.

 

 

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