Ieri sera, con un voto a larghissima maggioranza, 109 su 135, anche il collegio dei docenti dell’Istituto Belluzzi Fioravanti di Bologna ha deliberato di non voler aderire alla sperimentazione della filiera formativa tecnologica – professionale che riduce da 5 a 4 gli anni di studio, introduce la presenza dei privati, riduce la qualità dell'intervento formativo e nei fatti taglia posti di lavoro.

 

La FLC CGIL Bologna esprime soddisfazione per l'esito della votazione e ribadisce la netta contrarietà nei confronti della sperimentazione, che rappresenta una torsione del curricolo verso il mondo del lavoro e implica una grave ingerenza dei soggetti privati esterni nelle attività di coprogettazione dell’offerta formativa.

In un sistema così strutturato, i privati finiranno per dettare le condizioni di gestione del PTOF.

E così facendo si perdono la libertà e la responsabilità dei docenti nella progettazione didattica.

 

Una sperimentazione che nasconde di fatto una riforma dei cicli di studio, che contestiamo nel merito e nel metodo, viste le forzature normative con cui il Ministero sta andando avanti e su cui anche il CSPI ha dato parere negativo.

 

La sperimentazione interviene poi sull’organico e sulla valutazione, facendo venire meno di fatto l’uniformità delle caratteristiche ordinamentali a livello nazionale e apre alla frammentazione del curricolo, progettato su base locale. Si tratta, inoltre, di un altro pericoloso passo avanti all’interno del disegno governativo di autonomia differenziata. A ciò si aggiunge il rischio di creare dei percorsi che impedirebbero alle studentesse e gli studenti di compiere scelte libere e consapevoli sul loro futuro.

 

Anche all’istituto Belluzzi Fioravanti avvieremo subito un percorso di interlocuzione e di confronto aperto con tutte le realtà della comunità educante.

 

 

Gabriele Caforio – Segretario generale FLC CGIL Bologna