Ci uniamo al grande cordoglio, con grandissimo dolore, per il naufragio di donne, bambini e uomini avvenuto ieri nel mare di fronte a Crotone. L’ennesimo naufragio nel Mediterraneo, ormai diventato un muro ai confini dell’Europa. L’ennesima strage di migranti – purtroppo annunciata – e frutto di precise responsabilità politiche e di una crescente disumanità da parte del Governo.

Siamo di fronte ad una sconfitta per i valori e il senso di umanità che dovrebbero essere alla base del nostro Paese e dell’Europa Sembra di tornare a quel tragico 3 ottobre 2013, a quel terribile naufragio che avvenne a largo di Lampedusa, dove perirono centinaia di migranti. La reazione delle istituzioni del nostro Paese e di quelle europee, anche di fronte allo stillicidio quotidiano di naufragi, portò allora alla creazione di un sistema di salvataggio in mare che impedisse sciagure come quelle alle quali abbiamo assistito anche ieri. Donne, uomini e bambini che scappano da guerre, fame e carestie per cercare una prospettiva di vita migliore. Lo fanno affidandosi a trafficanti di esseri umani, perché presi dalla disperazione e perché non esiste una prospettiva di ingresso legale in Italia e in Europa e non esistono corridoi umanitari.

Dopo di allora, per precise scelte politiche, il sistema di salvataggio e soccorso in mare ha fatto solo passi indietro. I decreti decisi dal governo italiano a gennaio, riattivando i famigerati “Decreti Salvini”, colpiscono duramente le ONG. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla concreta attuazione di quelle decisioni, con l’imposizione del fermo amministrativo a navi di soccorso, le sanzioni nei confronti di alcune ONG, l’assurda indicazione dell’approdo in “porti sicuri” lontani centinaia di miglia e parecchi giorni di navigazione dai luoghi di salvataggio.

Condividiamo il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha espresso grande dolore, ma ha richiamato anche “un forte impegno della Comunità Internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti: guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà e territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.

Pochi giorni fa la CGIL ha sottoscritto una petizione al Parlamento Europeo perché possano prevalere, nelle scelte che l’Europa si appresta a fare, il rispetto del diritto internazionale, i valori di solidarietà e accoglienza su cui si fonda l’Unione, il rispetto dei diritti degli uomini prima di ogni altro interesse. Le conclusioni dell’ultimo consiglio europeo del 9 febbraio scorso, ancora una volta, hanno indicato una riposta sbagliata e antistorica al tema delle migrazioni: quella del rafforzamento della protezione delle frontiere. Una gestione europea integrata non si può fondare sulla gestione dei flussi come tema di sicurezza e di ordine pubblico.

Anche la commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ha duramente criticato il “decreto anti ONG” varato dal Governo italiano, poi trasformato in Legge, perché potrebbe “impedire un’efficace attività di ricerca e soccorso da parte delle stesse navi”.

Per queste ragioni insistiamo affinché il Parlamento italiano cancelli i provvedimenti antiONG. E’ urgente il ripristino di un sistema di ingressi legittimi programmati in Italia e l’apertura di corridoi umanitari. Pretendiamo anche da parte del Governo italiano scelte strutturali per una concreta e adeguata politica di accoglienza.

La CGIL di Bologna ha deciso di destinare ulteriori risorse alle ONG e alla flotta civile impegnata nel soccorso e salvataggio in mare. Esporremo per una settimana le bandiere a mezz’asta in tutte le nostre sedi.
All’ingresso della Camera del Lavoro Metropolitana in via Marconi sarà affissa la bandiera della ONG “Mediterranea – Saving Humans”, per sostenere l’azione che tutte le ONG stanno mettendo in atto per garantire soccorsi e salvataggi in mare.

La Segreteria CDLM-CGIL di Bologna
Bologna, 27 febbraio 2023