Nei giorni scorsi, la Sezione Penale del Tribunale di Bologna ha emesso una sentenza di condanna a 10 mesi di reclusione nei confronti di 8 lavoratori per reato di mobbing e violenza privata nei confronti di un loro collega di lavoro (storico delegato FILT CGIL) per fatti avvenuti a iniziare dal 2016 nel magazzino dove prestavano attività lavorativa come operai di movimentazione merci e logistica per conto di una grossa multinazionale del settore delle spedizioni. Alcuni dei soggetti condannati, all'epoca dei fatti avevano un ruolo significativo nel sindacato SI COBAS (attualmente delegati SI COBAS e USB): elemento, questo, non irrilevante considerato il ruolo sindacale della vittima e il comportamento intimidatorio dei colleghi condannati dal Giudice penale.

 

 

Il lavoratore assistito dall'Avv. Stella Pancari del foro di Bologna, ricopre tuttora il ruolo di rappresentante sindacale per la Filt Cgil e nel 2016 aveva denunciato di subire una vera e propria persecuzione da parte dei colleghi afferenti ad altre organizzazioni sindacali.

Più precisamente, 8 colleghi di lavoro sono stati condannati tutti in concorso per i reati di violenza privata, con l’aggravante delle più persone riunite nonché per il reato di lesioni consistite in “stress da mobbing” alla pena di mesi dieci e con il riconoscimento di euro 15.000,00 a titolo di risarcimento a favore del lavoratore costituitosi parte civile.

Questi comportamenti si sono protratti per anni, con l'obiettivo - anche collegato al suo ruolo di delegato Cgil - di allontanarlo dal posto di lavoro.

Le aziende che si sono succedute nell'appalto di logistica del magazzino di Palletways di Sala Bolognese in provincia di Bologna, nonché la stessa multinazionale inglese che aveva assunto l’intera forza lavoro a decorrere dal 2017, non hanno tutelato il lavoratore ed anzi, in più occasioni, hanno sospeso dall'attività la vittima di queste violenze gratuite e inaudite per evitare scioperi o boicottaggi da parte dei lavoratori risultati oggi condannati con sentenza di primo grado del Tribunale penale di Bologna.

 

 

L'intera vicenda risulta inverosimile per chi, guardando dall’esterno, non ha piena e reale conoscenza di quello che succede in alcuni magazzini di logistica del territorio ma – così come sentenziato dal Tribunale di Bologna – è più che mai vera. Non è certamente l'unico caso avvenuto in questi anni in alcuni magazzini di Bologna e di altri territori, ma probabilmente è la prima vicenda che arriva a determinare una sentenza di condanna così pesante, pur non trattandosi di una sentenza definitiva.

 

 

Come Organizzazione Sindacale, siamo sempre stati vicini al nostro delegato e collega che, caparbiamente, ha voluto con determinazione e dignità portare avanti una battaglia per la giustizia e per un ambiente di lavoro dove i diritti di tutti siano rispettati. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà al delegato: continueremo a stare nei cantieri per tutelare i lavoratori e le loro condizioni di lavoro, a chiedere il rispetto del CCNL che la FILT CGIL ha firmato.

 

Chiediamo a tutti i soggetti (datoriali, di rappresentanza, istituzionali e politici), che a qualunque titolo possono concorrere a determinare le condizioni in questo settore, di prendersi ognuno le proprie responsabilità, intervenendo perché simili comportamenti non vengano minimizzati, e non abbiano più spazio nel settore.

 

 

Bologna, 20 novembre 2023

 

Filt-Cgil di Bologna