Ancora un volta, attraverso gli organi di stampa locale, apprendiamo la rinnovata richiesta da parte dell’associazione di categoria dei commercianti di variare gli orari di ingresso delle scuole di Bologna al fine di decongestionare il traffico urbano in alcuni orari della giornata.

Troviamo che una richiesta di questo tipo sia fuori luogo, innanzitutto perché la scuola non è un attività commerciale, e i tempi e gli orari di studentesse, studenti, lavoratrici e lavoratori vengono determinati da Contratti Nazionali di Categoria e dalle esigenze pedagogiche e formative in favore di bambini e adolescenti che non hanno nulla a che fare con il traffico cittadino.

La scuola non è un centro commerciale dove le esigenze di mercato determinano orari di apertura delle attività. Ci vuole rispetto e buon senso, ma purtroppo tutte le volte assistiamo alla messa in gioco della scuola solo quando problemi complessi trovano nella scuola il soggetto su cui scaricare facili soluzioni.

Se ci si volesse occupare veramente delle esigenze degli studenti e contemporaneamente decongestionare il traffico urbano, la soluzione va cercata nel rafforzamento del trasporto pubblico locale, a favore di chi abita fuori Bologna ed è costretto a partire molto presto la mattina e tornare molto tardi il pomeriggio.

In questo senso occorre ricordare che uno degli obiettivi della Città Metropolitana dovrebbe essere quello di favorire politiche volte a incentivare la mobilità pubblica, al potenziamento del Tpl, alla creazione di interscambi diffusi ed efficienti alle porte della città tra auto privata/tpl e altri mezzi di trasporto a mobilità leggera.

Infine ricordiamo che gli ordini di scuola inferiori prevedono già un servizio di pre post-scuola spesso affidato a cooperative sociali, che parte, a richiesta, dalle ore 7.30 e uno di post fino alle 18.00 che consente una certa flessibilità.

Occorrerebbe, inoltre, affrontare il tema dei costi e dell’accessibilità del servizio.

Ci piacerebbe invece che una volta tanto si parlasse di scuola e di servizi educativi con un coro unanime che chiedesse:

un organico adeguato alle necessità dell’insegnamento alle bambine e bambini; un reclutamento del personale che producesse stabilità e non precarietà; classi con un numero di alunni adeguato a evitare la dispersione scolastica e l’inclusione reale di alunne /alunni disabili, stranieri, con disturbi specifici dell'apprendimento, bes, nai; lo stanziamento delle risorse necessario ai rinnovi dei CCNL, e adeguate retribuzioni per tutte le lavoratrici e i lavoratori occupati nei servizi educativi.

Su tutto questo siamo disponibili a discutere e confrontarci tutti i giorni.

Bologna 25/10/2023

Flc Cgil Bologna

Fp Cgil Bologna

CdLM Cgil Bologna