"Oggi con una nota abbiamo nuovamente sollecitato le aziende metropolitane, Ausl, Sant'Orsola e Rizzoli a convocarci per avviare il percorso di verticalizzazione interna degli operatori.
Non possiamo non sottolineare il muro di gomma che il servizio unico metropolitano del personale ha sempre posto sull’argomento, rifiutandosi anche di ottemperare alla più semplice richiesta di segnalare a margine dei fondi contrattuali la cifra che la regione, a seguito di un accordo sindacale, eroga dal 22 sui bilanci aziendali.
Siamo al paradosso di avere uno strumento di valorizzazione e crescita professionale del personale in servizio, fruibile in poco tempo e già finanziato, e le aziende si rifiutino, nella pratica, di metterlo in atto.
Con l’aggravante che essendo ben stabilita la finestra di utilizzo (entro giugno del 2025) ogni giorno che passa toglie un diritto a chi un diritto se l’è guadagnato, magari svolgendo compiti che non gli competevano a causa dei continui tagli al personale.
Quando i direttori generali si esprimono meraviglia sul perché molti lavoratori lascino le aziende dopo aver valutato il comportamento delle ramificazioni aziendali (SumaGp) su questa vicenda si domandino: perchè che non l’hanno fatto prima?
Come sigla sindacale oggi daremo l'ultima possibilità, poi sarà mobilitazione".
 
Gaetano Alessi
Responsabile comparto sanità
Fp Cgil Bologna.