La Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna esprime sostegno e vicinanza alle istanze delle studentesse e degli studenti che in questi giorni hanno deciso di occupare le scuole bolognesi, in particolare gli Istituti Minghetti, Copernico, Sabin e Aldrovandi Rubbiani.

Le mobilitazioni che studentesse e studenti stanno portando avanti con le occupazioni delle scuole ci riguardano in prima persona, e sarebbe un errore liquidarle o semplicemente ignorarle: le loro ragioni non possono essere soffocate.

Al contrario crediamo che il senso critico e la messa in discussione del sistema formativo, dovrebbe trovare spazio nella scuola e nella società ed essere riconosciuto e valorizzato.

È sufficiente leggere i comunicati delle proteste per comprendere quanto i temi che stanno denunciando siano questioni su cui tutti dovremmo sentirci coinvolti, prioritarie per questo Paese: il lavoro, la crisi climatica fino alla messa in discussione di una scuola sempre più piegata alle logiche di mercato e classista, in netta contraddizione con la nostra Costituzione che vorrebbe una scuola laica, pubblica e che garantisca a tutte e tutti le stesse opportunità di crescita e di istruzione a prescindere dalla condizione sociale di partenza.

Gli anni bui della pandemia hanno messo a dura prova l’intero sistema scolastico, lasciando strascichi psicologici pesanti sia tra gli studenti che tra i lavoratori.

In questo contesto è sacrosanta la richiesta da parte degli studenti di una scuola che torni a rimetterli al centro di un percorso di studi che deve formare cittadine e cittadini del domani e non mera forza lavoro per il sistema produttivo del Paese, di una scuola che non si chiuda in logiche competitive, “meritevoli” e al servizio del mercato. Una scuola su cui lo Stato deve investire anziché destinare quei soldi in armamenti e spese militari.

Le studentesse e gli studenti con queste occupazioni vogliono mettere in discussione un’idea di società dominata dalla produzione e un sistema di alternanza scuola-lavoro che li inserisce impropriamente e prematuramente nel sistema produttivo, dove qualcuna/o ha perso la vita prima del compimento del 18 esimo anno di età, come Giuliano, Lorenzo, Giuseppe e altri che hanno pagato con la loro giovane vita un sistema sbagliato che va ripensato interamente.

Esprimiamo il nostro sostegno alle loro proteste e la nostra disponibilità a costruire con loro una scuola migliore.

CGIL BOLOGNA

Flc Cgil Bologna