Ieri mattina, il personale impiegato presso l’appalto del servizio ristorazione Philips Versuni di Gaggio Montano è sceso in sciopero a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte di Filcams CGIL Bologna e Fisascat CISL Area Metropolitana Bolognese, con il sostegno dei lavoratori diretti della committenza stessa e la collaborazione di Fiom CGIL e Fim CISL.

Nonostante gli incontri avvenuti nei giorni precedenti, prima con la Committenza Philips Versuni e l’azienda uscente Compass Group Italia SPA, e successivamente con le due nuove aziende che subentreranno nel servizio dal prossimo 1° giugno , Ge.ri.sco e Vap Servizi, non si è riusciti a trovare una soluzione condivisa. La Committenza ha dichiarato che, essendo variato il servizio di distribuzione pasti, non c’è alcun subentro in appalto, dimostrando un totale disinteresse per questi 4 dipendenti e puntando esclusivamente alla riduzione dei costi del servizio di ristorazione tramite la dismissione della mensa interna e l'affidamento del servizio alle due nuove aziende.

Le nuove aziende, Ge.ri.sco, che si occuperà della produzione dei pasti veicolati, e Vap Servizi, che si occuperà della distribuzione dei pasti e delle pulizie del locale dopo il pranzo, applicheranno due contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) diversi rispetto a quello attualmente in vigore con l’azienda uscente, Compass Group Italia SPA, che è il CCNL Turismo Pubblici Esercizi Ristorazione colletiva. Sostengono che, non trattandosi di un cambio di appalto, non devono applicare alcuna clausola sociale volta a salvaguardare l’occupazione dei 4 lavoratori.

Questo stato di cose costringerà i lavoratori a scegliere tra le dimissioni, perdendo così il proprio posto di lavoro, o accettare un trasferimento dall’azienda uscente in località distanti oltre 60 km, data l’assenza di altri appalti nelle vicinanze.

L’atteggiamento inaccettabile delle società Ge.ri.sco e Vap Servizi messo in atto con la complicità di Philips Versuni, si tradurrà nell’ennesima perdita di posti di lavoro sull’Appennino se non si troveranno soluzioni alla vertenza.