Sottoscritto il 9 APRILE il Verbale di Accordo sindacale fra la SLC CGIL e la Direzione ERT Emilia Romagna Teatro Nazionale per la assunzione delle lavoratrici e dei lavoratori addetti ai servizi di biglietteria e portineria del Teatro Arena del Sole, attualmente in appalto alla soc. coop. “Le Macchine Celibi”.

Soddisfazione reciproca delle Parti firmatarie, per aver trovato una soluzione ad una vicenda complessa e che si trascinava dal 2014 , da quando con la cessione di Nuova Scena a ERT furono esternalizzati i servizi di biglietteria e portineria della Arena del Sole.

Ringraziamo il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori di ERT nonché di tutto il pubblico che ha voluto dare in tante forme testimonianza della professionalità delle e dei dipendenti in appalto.

Con questo accordo si chiude lo stato di agitazione contro l’appalto, aperto il 22 settembre scorso e successivamente sospeso per l’avvio di trattative con la presenza del committente.

La prima lavoratrice a essere assunta dal 10 aprile, sarà proprio quella cui la società di appalto, “Le Macchine Celibi”, non aveva rinnovato il contratto in violazione della garanzia di continuità occupazionale in cambio di appalto, cosa che la CGIL aveva denunciato essere una azione ritorsiva a fronte delle legittime richieste della lavoratrice su voci retributive non pagate.

Con gradualità, entro il termine dell’attuale appalto, seguiranno le altre lavoratrici della biglietteria e i lavoratori della portineria.

Ricordiamo che la vertenza era in corso da anni, sin dall’inizio del 2021 con l’ingresso come gestori dell’appalto della soc.coop. “Le Macchine Celibi”, a causa dei comportamenti scorretti sul profilo contrattuale tenuti. Tali comportamenti erano stati risolti nei primi mesi con delle conciliazioni transattive; ma nei mesi a seguire tali comportamenti sono proseguiti ed anche aggravati: parliamo ad esempio del mancato pagamento di ore di lavoro o di maggiorazioni di vario tipo, o dell’imputazione di permessi non retribuiti, rol, ex festività e ferie mai effettivamente richiesti né fruiti dai dipendenti, con conseguente indebita riduzione della retribuzione; il tutto accompagnato da azioni vessatorie nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.

E’ in fase di avvio una azione giudiziaria civile intentata contro “Le Macchine Celibi” dalle lavoratrici e dai lavoratori con il supporto della CGIL e dello Studio LegaliLavoro di Bologna.

E’ un ennesimo segnale di come il regime degli appalti sia il fulcro di un sistema di disgregazione delle tutele e dei diritti del lavoro, ma anche di come sia importante e possibile intervenire per via negoziale, con accordi che prevedano, come in questa caso, delle reinternalizzazioni, così come accordi che rafforzino le clausole sociali per la continuità occupazionale e reddituale e prevedano l’utilizzo dei contratti strettamente attinenti all’attività svolta e sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi.

Ma è altrettanto importante intervenire sulle degenerazioni legislative come quelle messe in atto da questo governo, dagli appalti a cascata, al tentativo di sdoganare i contratti pirata sottoscritti da soggetti privi di reale rappresentatività.

Fondamentale è anche rafforzare la responsabilità in solido del committente: su questo punto, in particolare per la responsabilità sugli incidenti sul lavoro (essendo proprio gli appalti il luogo dove maggiori sono gli incidenti e le morti sul lavoro) segnaliamo come la CGIL abbia avviato una raccolta di firme per la presentazione di un referendum, insieme ad altri tre referendum contro il lavoro precario, per un lavoro vero e un salario equo.

Bologna 9 aprile 2024

SLC CGIL Bologna e Emilia-Romagna

Viviana Gardi